Conosci la medicina narrativa?
La medicina narrativa è un approccio medico che utilizza le narrazioni delle persone nella pratica clinica, nella ricerca e nell’educazione come un modo per promuovere la guarigione.
“Con il termine di Medicina Narrativa (mutuato dall’inglese Narrative Medicine) si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). La Medicina Narrativa (NBM) si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate. La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura”.
Conferenza di consenso – Linee di indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico assistenziale per le malattie rare e cronico-degenerative, tenutasi nel 2014 nel corso del II Congresso Internazionale: Narrative Medicine and Rare Disease”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità con il CNMR (Centro Nazionale Malattie Rare).
La “narrative medicine” nasce negli anni 90 con Rita Charon che alla Columbia University ha avviato una divisione (https://www.mhe.cuimc.columbia.edu/our-divisions/division-narrative-medicine) ed organizzato un master “Columbia University’s Master of Science in Narrative Medicine”: “La medicina narrativa consente ai pazienti e agli operatori sanitari di esprimere la propria esperienza, essere ascoltati, essere riconosciuti e valorizzati, migliorando la prestazione dell’assistenza sanitaria”.
La medicina narrativa aiuta a preparare i professionisti della salute, ad applicare le abilità e i valori della comprensione narrativa per migliorare i risultati sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.
Siamo in un campo interdisciplinare che deve partire dalle capacità di ascolto, sfruttando la creatività delle discipline umanistiche e delle arti per creare ingaggio ed empatia tra paziente e medico.
L’obiettivo finale, sia per pazienti che per gli operatori, è di esprimere la propria esperienza, essere ascoltati, essere riconosciuti e valorizzati, migliorando prestazioni ed esperienze.
Fa parte del movimento della medicina narrativa, ad esempio, la “medicina grafica”. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumentare dell’uso di fumetti, graphic novel, immagini cartoon per presentare contenuti, procedure ed educare e comunicare con gli utenti\pazienti.
Termine coniato nel 2007 da Ian Williams, medico, fumettista e creatore del movimento “graphic medicine” https://www.graphicmedicine.org/ . “Con i fumetti si possono rendere comprensibili anche argomenti non facili” questo affermava Ian Williams durante uno dei primi congressi nel 2011 di “Comics Medicine: Navigating the margin” (Fumetti e medicina: navigare ai confini).
Ripreso dal New York Times che parla dei fumetti come un nuovo “strumento terapeutico” nella borsa del medico.